CateFilm
Sempre sul tema dell’educazione
Giovedì 14 Novembre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
Via Giuseppe Giusti – Milano
CateFilm
Sempre sul tema dell’educazione
Giovedì 14 Novembre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
CenaFilm
Il viaggio continua…
Venerdì 15 Novembre ore 18.30
Sala Padovese
CenaFilm
Il viaggio continua…
Venerdì 8 Novembre ore 18.30
Sala Padovese
Un viaggio a 4 zampe
CateFilm
In preparazione al tema dell’educazione
Giovedì 7 Novembre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
CateFilm
Un thriller ci mancava…
Giovedì 31 Ottobre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
Il colpevole
CateFilm
Il mondo è bello…!
Giovedì 24 Ottobre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
CenaFilm
Venerdì 18 Ottobre ore 18.30
Sala Padovese
Leo da Vinci missione Monna Lisa
segue cena
CateFilm
Amicizia senza colori!
Giovedì 17 Ottobre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
Green book
CateFilm Giovedì 3 Ottobre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
C’è tempo
CenaFilm
Venerdì 4 Ottobre ore 18.30
Sala Padovese
segue cena preistorica
CateFilm
Giovedì 26 Settembre ore 20.30
Sala Padovese – Via Giusti 29
THE MULE
CenaFilm
Venerdì 27 Settembre ore 18.30
Sala Padovese
Il viaggio di Yao
TidiBì
CateFilm
Giovedì 19 Settembre ore 20.30
Sala Padovese
Foibe, titini, 8 settembre, D’Annunzio, Croazia,
di cui si parla, lo approfondiamo con la visione di
RED LAND (rosso Istria)
In questa serata presenteremo il programma di CateFilm di tutto l’anno
UN FILM STORICO DALLA BUONA QUALITÀ SPETTACOLARE, CHE RICORDA IL PASSATO PER COSTRUIRE UN FUTURO DIVERSO.
martedì 13 novembre 2018
Estate del 1943. Il 25 luglio Mussolini viene arrestato e l’8 settembre l’Italia firma quell’armistizio separato con gli angloamericani che condurrà al caos. L’esercito non sa più chi è il nemico e chi l’alleato. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, laureanda all’Università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini avndo la sola colpa di essere Italiana e figlia di un dirigente locale del partito fascista. Ventun anni dopo il Porzus di Renzo Martinelli, che narrava vicende accadute in Friuli nello stesso periodo storico sollevando il velo su una pagina oscura della Resistenza, non era facile affrontare un tema come quello di quanto accaduto tra il 1943 e il 1945 agli italiani che vivevano in Istria senza alimentare polemiche di parte. Maximiliano Hernando Bruno è riuscito a trovare in buona misura la chiave giusta per raccontare quei giorni e quelle vicende, cioè per adempiere ad uno dei molteplici compiti del cinema: fare memoria. Diciamo in buona misura perché qualche accentuazione melodrammatica non manca (il capobanda titino è il Male assoluto così come al comunista italiano vengono offerti i tratti del traditore della propria gente, anche per risentimento amoroso, con possibilità di riscatto finale come nell’opera lirica). Nel complesso però la sceneggiatura sa mostrare con equilibrio sia la sensazione di smarrimento conseguente all’8 settembre, sia ciò che anima nell’intimo le varie parti in causa. Il generale Esposito espone tutte le perplessità dell’Esercito dinanzi a una guerra sbagliata voluta dal fascismo così come non viene taciuta l’italianizzazione forzata dell’area condotta negli anni dal regime. Ci viene però anche mostrato come la convivenza tra le diverse etnie fosse stata possibile e quanto invece l’odio da parte dei rappresentanti degli avamposti delle forze comandate dal Tito abbia scardinato un esempio di civiltà. Attraverso la storia tragica di una giovane donna come Norma Cossetto (medaglia d’oro al merito civile) ci viene presentato un microcosmo che trova nel professore interpretato da Franco Nero una lettura ‘alta’ che ha la propria sintesi nella frase: “Se Satana crede di poter peggiorare l’uomo è davvero ingenuo”. Proprio per questo fare memoria non può essere un pretesto per riattizzare odi e rancori ma per avere presente l’obiettivo che quanto accaduto non debba più accadere. In un’epoca di tentazioni di nuovi nazionalismi questo è un film che, anche grazie alla sua qualità spettacolare, può contribuire a far riflettere come questi possano facilmente degenerare nell’odio più cieco, ricordando il passato per costruire un futuro diverso.
Capitolo 8: ” un antico tempio del Nord- Ovest”